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Musical Disclosure by Perform School of music Episodio 172

2025-06-11 16:31

Redazione Perform School of music

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Musical Disclosure by Perform School of music Episodio 172

Primo appuntamento dedicato a Beyoncé.

Ben ritrovati a un nuovo appuntamento con Musical Disclosure. I prossimi articoli sono dedicati ad una delle artiste pop più influenti del ventunesimo secolo, che con la sua versatilità e il suo straordinario talento performativo ha saputo costruire una carriera decennale fatta di continui successi e record ancora oggi imbattuti: Beyoncé.

 

Figlia degli afroamericani Mathew Knowles e Tina Knowles, Beyoncé (il cui nome è in realtà un omaggio al cognome da nubile della madre) nasce a Houston, Texas, nel 1981. Da bambina prende lezioni di danza e proprio grazie alla sua insegnante scopre un innato talento per il canto. La passione per la musica la porta ad esibirsi in diversi talent show, oltre a cantare per il coro scolastico e per quello della chiesa locale. Ma la sua carriera inizia ufficialmente nel 1990, quando con l’amica d’infanzia Kelly Rowland partecipa a un provino per un gruppo vocale tutto al femminile. Insieme ad altre quattro ragazze formano le Girl’s Tyme e nella città di Houston mettono in scena spettacoli con coreografie e numeri rap e dance. Il padre di Beyoncé, intuendo il potenziale di questo progetto, lascia il lavoro per occuparsene a tempo pieno e ne riduce la line-up a quattro membri: Beyoncé, Kelly Rowland, LaTavia Robertson e LeToya Luckett. Nel 1997 le rinominate Destiny’s Child ottengono un contratto con la Columbia Records e pubblicano il loro primo singolo “Killing Time”, incluso nella colonna sonora del film “Men In Black”. Ma la carriera delle quattro giovani cantanti decolla ufficialmente nel novembre dello stesso anno con “No, No, No”, a cui fa seguito l’album di debutto “Destiny’s Child”. Da qui, è un successo dopo l’altro: i singoli di lancio del secondo album (tra cui le celebri “Bills, Bills, Bills”, “Jumpin’, Jumpin’” e “Say My Name”) scalano le classifiche e portano il gruppo alla vittoria di due Grammy Awards nel 2001. La stessa fortuna trova anche il successivo “Survivor” (2001), la cui title-track si aggiudica il Grammy come Best R&B Performance by a Duo or Group with Vocals. Proprio quando il gruppo sembra sulla cresta dell’onda, Mathew Knowles suggerisce sapientemente che ognuna delle sue componenti si dedichi a un percorso solista, senza escludere però un ritorno sulla scene in seguito. E così accade: nel 2002 esce "'03 Bonnie & Clyde", brano di Jay-Z in cui troviamo la prima apparizione solista di Beyoncé, che aprirà la strada per la pubblicazione dell’album “Dangerously in Love” nel giugno del 2003. Registrato in un anno a partire dal marzo del 2002, il primo disco da solista di Beyoncé vede l’artista nel ruolo di co-autrice e co-produttrice di quasi tutti i suoi brani, oltre che produttrice esecutiva insieme al padre Mathew. Il processo creativo, come da lei stessa dichiarato, si rivela “liberatorio” e “terapeutico”, specialmente se confrontato con quello messo in atto con le Destiny’s Child, più frettoloso e superficiale. Per “Dangerously in Love”, Beyoncé sceglie di collaborare con diversi produttori e, pur non occupandosi direttamente del beatmaking, condivide con loro testi, melodie e idee sul mix e master delle tracce. Il risultato è un album composto da brani mid-tempo e dance per la prima parte e ballad per la seconda, incentrati sul tema dell’amore. Se le altre Destiny’s Child esplorano gospel e stili pop alternativi, Beyoncé si concentra invece su brani prettamente R&B, seppur con influenze da soul, hip hop, reggae e musica araba. Il primo singolo tratto dal disco è la celebre “Crazy in Love”, che con le sue contaminazioni funk, soul e rap ci trascina subito in pista, così come le successive “Naughty Girl” e “Baby Boy”. I BPM rallentano poi gradualmente fino alla fine del disco, passando per brani come “Me, Myself and I” e “The Closer I Get to You”, fino a “Daddy”, nella quale Beyoncé esprime tutto il suo amore per il padre e spera un giorno di sposare un uomo che sia un po’ come lui. Infine, a dare il titolo all’album è “Dangerously in Love”, che, scartata dal precedente “Survivor”, si rivela perfettamente in linea con la tematica centrale del nuovo progetto e ne diventa così la title-track. Il successo di “Dangerously in Love” assume sin da subito una portata internazionale, permettendo all'artista di conquistare ben cinque Grammy Awards nel 2004, tra cui quello di Best Contemporary R&B Album. La critica, invece, seppur lodando le esplorazioni stilistiche della cantante e le sue eccezionali performance vocali, si mantiene critica verso le ballad della seconda metà del disco.


Vi invitiamo oggi a immergervi nel variegato mondo musicale di Beyoncé con la sensuale “Naughty Girl”, introdotta dalla calzante citazione all’indimenticabile “Love To Love You Baby” di Donna Summer. Buon ascolto!

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