Riprendiamo la settimana dedicata ai Jethro Tull.
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Dopo il successo del rock progressivo degli anni settanta, all'alba del nuovo decennio il gruppo si trova di fronte a un panorama musicale in evoluzione.
Gli anni Ottanta iniziano con l'album "A" nel 1980, un'opera che abbraccia sonorità più pop e introduce l'utilizzo di sintetizzatori, piuttosto diffusi all'epoca ma del tutto estranei alla produzione dei Jethro Tull. Ciononostante, il salto stilistico si rivela un discreto successo, con brani come "Crossfire" che dimostrano la capacità della band di adattarsi ai mutamenti dei gusti musicali.
Il 1982 vede l'uscita di "The Broadsword and the Beast", un lavoro che ritorna parzialmente alle radici folk del gruppo. L'album mette in luce la versatilità della band nell'esplorare e nel mescolare diversi stili e approcci musicali, fondendo le sonorità moderne dei sintetizzatori, anche grazie al nuovo innesto Peter-John Vettese, al sound che più li ha resi celebri negli anni Settanta.
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Il punto culminante degli anni '80 per i Jethro Tull è "Crest of a Knave" (1987), che venne addirittura premiato con un Grammy Award come miglior album hard rock/metal e che segna un parziale ripiegamento della band su suoni più collaudati. Proprio da quest'album vi proponiamo "Budapest", buon ascolto!