Benvenuti a una nuova settimana in compagnia di Musical Discosure, la rubrica di divulgazione musicale della Perform School of music. Questa settimana ci occupiamo di una band leggendaria, tra le più grandi della storia del rock: i Rush.
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La band nella sua formazione tradizionale si forma , con Geddy Lee al basso, Alex Lifeson alla chitarra e Neil Peart alla batteria solo nel 1974, dopo svariati avvicendamenti in tutti i ruoli e persino dopo la pubblicazione del primo album "Working Man" avvenuta proprio in quell'anno. Le sonorità sono radicate nel blues e nell'hard rock, ma già da questo primo album la band offre un mix di complessità musicale e testi articolati che di qui in avanti contraddistingue tutti i lavori dei Rush. Questi elementi vengono portati a al livello successivo in dischi come "Fly By Night" e "Caress Of Steel", entrambi del 1975 e i primi con Peart alla batteria, in un crescendo che porta al primo vero capolavoro della band, "2112" (1976). L'album , composto principalmente da Peart, rappresenta un'affermazione di indipendenza artistica e di fusione di stili e influenze musicali derivanti non solo dal rock, ma anche dal mondo classico e dalla fantascienza. La famosa suite iniziale da venti minuti combina liriche futuristiche con un mix di influenze musicali, da elementi sci-fi a tocchi di rock classico, aprendo con classe il primo vero e proprio concept album della band.
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Per l'ascolto di oggi vi proponiamo "Working Man", dall'album "Rush". Buon ascolto!