Secondo appuntamento dedicato ai Fleetwood Mac: oggi parliamo di “Rumours”.
Pubblicato nel febbraio 1977, "Rumours" è il capolavoro definitivo dei Fleetwood Mac. A renderlo tale è la perfetta concatenazione dei suoi elementi, dai testi personali e incisivi di Buckingham, Nicks e Christine McVie, ai raffinati arrangiamenti per chitarra e tastiere e alle ineccepibili melodie e armonie vocali, il tutto esaltato nella sua bellezza da una produzione brillante che riesce a superare lo standard del wall-of-sound spectoriano. Ma la creazione di quest'album avviene in un clima tutt'altro che disteso tra i membri del gruppo: Christine e John McVie decidono di divorziare ponendo fino a un matrimonio durato otto anni, la relazione tra Buckingham e Nicks sopravvive tra alti e bassi e Fleetwood deve fare i conti con il tradimento da parte della moglie con il suo migliore amico. Portare a compimento l'album costa enormi sacrifici ai suoi membri, che dopo le sessioni in studio a Sausalito (California) faticano a socializzare tra di loro e passano notti insonni facendo uso di droghe. Come se non bastasse, si aggiungono anche le speculazioni della stampa sulle loro vite private. Ma secondo Nicks e Buckingham, è forse proprio grazie a questo stato di fermento collettivo che si deve la buona riuscita dell'album. Come si potrà facilmente intuire, al centro dei brani del disco non possono che esserci rotture, rapporti difficili e turbamenti emotivi. Appare evidente già dall'apertura dell'album con "Second Hand News", ispirata ai tentativi di Buckingham di trovare conforto in altre donne dopo la separazione da Nicks, che esordisce con "I know there's nothing to say/Someone has taken my place" ("So che non c'è niente da dire/Qualcuno ha preso il mio posto"). Segue "Dreams", scritta e cantata da Stevie Nicks, che nel suo magico incastro tra chitarra e voce rappresenta uno dei brani più iconici della band. In un'atmosfera di simile incanto si colloca anche "Songbird", ballad al piano di Christine McVie, che sfodera il suo range da contralto per regalare un'interpretazione sognante e romantica. Di ben altro stampo è invece la cruda "Go Your Own Way", in cui Buckingham tira fuori tutta la sua grinta per dire alla sua lei che può "prendere la sua strada", così come in "The Chain", energico inno dalle sonorità country e blues. L'album si conclude con "Gold Dust Woman", con lo sguardo compassionevole di Stevie Nicks che, come da lei stessa spiegato, si posa su una donna intenta a sopravvivere a una difficile relazione facendo uso di droghe ("Gold Dust", "polvere d'oro", si riferirebbe proprio alla cocaina). Nonostante i ritardi nella pubblicazione dovuti a intoppi nel processo di mixaggio, il prodotto finale risulta incredibilmente fluido e riesce in men che non si dica a raggiungere il primo posto in classifica tra gli album più venduti sia in America sia nel Regno Unito. Tutti i singoli tratti dal disco, "Go Your Own Way", "Dreams", "Don't Stop" e "You Make Loving Fun", raggiungono la top 10, portandolo a essere uno degli album più venduti di tutti i tempi. La critica esprime le sue lodi a "Rumours" già al momento della sua pubblicazione, definendolo un progetto più coerente e di impatto rispetto al precedente "Fleetwood Mac", e oltre ad aver influenzato un numero incalcolabile di artisti dalla sua uscita fino ad oggi, l'album è stato inserito al settimo posto da Rolling Stones nella classifica dei migliori 500 album della storia della musica.
Vi suggeriamo oggi l'ascolto di "Dreams", che grazie a un semplice video sul social network TikTok ha riacceso l'interesse per i Fleetwood Mac anche tra i più giovani, dimostrando quanto questa band suoni ancora straordinariamente al passo coi tempi.