Secondo appuntamento con David Bowie.
Oggi parliamo di "Hunky Dory", che segna un punto di svolta nella carriera e nella vita di Bowie, non solo perché si presenta come un progetto completamente diverso dall'hard rock del precedente "The Man Who Sold the World", ma anche perché ad affiancarlo in questo percorso si presenta un nuovo manager, lo scaltro Tony Defries, che contribuirà fortemente al suo successo. Nei primi mesi del 1971 Bowie inizia a comporre al piano le future tracce dell'album. Reduce da un tour negli USA, il Duca Bianco partorisce l'idea di scrivere delle canzoni tributo a tre grandi icone americane: Andy Warhol ("Andy Warhol"), Bob Dylan ("Song for Bob Dylan") e Lou Reed ("Queen Bitch"). Per questo disco Bowie mette su la formazione dei futuri "Spiders from Mars": Mick Ronson alla chitarra, Trevor Bolder al basso e Mick Woodmansey alla batteria. A loro si aggiunge il tastierista Rick Wakeman, entusiasta di partecipare al progetto dopo aver ascoltato le demo di "Changes" e “Life on Mars.” Sono proprio queste ultime le punte di diamante dell'album, che verranno scelte come singoli. La prima, con il suo indimenticabile inciso, è un'amara riflessione sui cambiamenti e sulla reinvenzione artistica, mentre la seconda, ballata glam rock divenuta un classico della discografia di Bowie, tratta il tema della fuga dalla realtà e del rifugio nella fantasia. Con "Hunky Dory" si manifestano quelle caratteristiche che faranno di Bowie un'icona eterna, dalla fusione tra dimensione sonora e visiva, alla sua ambiguità sessuale, a temi ricorrenti come il cambiamento e lo scorrere del tempo. L'album viene giudicato positivamente della critica, ma non riscuote inizialmente grande successo. Solo dopo l'uscita di "The Rise and Fall of Ziggy Stardust" riesce a raggiungere il terzo posto nella classifica inglese, un anno e mezzo dopo la sua pubblicazione.
Il brano che abbiamo scelto per l'ascolto di oggi è la celebre “Life on Mars”: inizialmente pensata come un tributo a “My Way” di Frank Sinatra, di cui riprende inizialmente la progressione armonica, si sviluppa intorno a una giovane ragazza e al suo tentativo di trovare conforto nei media di fronte alla delusione del mondo reale.