Concludiamo la serie di tre appuntamenti su Bowie con "Heroes", dodicesimo album dell'artista.Â
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Secondo album della cosiddetta trilogia berlinese, che include anche "Low" e "Lodger", "Heroes" viene registrato in collaborazione con il musicista Brian Eno e il produttore Tony Visconti, ai quali si unisce anche Robert Fripp, chitarrista dei King Crimson. Dal punto di vista musicale, l'album si presenta come un progetto di rock sperimentale, con influenze provenienti dalla musica elettronica e ambient. Lo studio di registrazione di Berlino in cui Bowie e gli altri si riuniscono si trova ad alcune centinaia di metri dal Muro: è questo il contesto in cui l'album prende vita, e nonostante il clima di tensione e l'atmosfera tetra di alcune tracce, si percepisce un maggiore ottimismo rispetto al precedente "Low", complice anche il migliore stato di salute di Bowie.Â
Ispirato proprio da un bacio nei pressi del Muro tra il produttore Tony Visconti e la cantante Antonia Maaß, nella title-track Bowie immagina due amanti che sognano di vivere liberamente la loro storia, di essere "eroi" almeno per un giorno. Singolo principale dell'album, il brano è un inno romantico e trionfante, dove il motivo di chitarra epico di Robert Fripp si unisce alle parti di sintetizzatore magistralmente arrangiate da Brian Eno. Il titolo è un voluto riferimento alla traccia "Hero", presente nell'album "Neu! '75" della band tedesca Neu!, che insieme ai Kraftwerk e ai Tangerine Dreams influenzano profondamente il rock di Bowie.
Il disco si può considerare diviso in due parti: nella prima troviamo le tracce rock più convenzionali, come "Heroes e "Beauty and the Beast", mentre nella seconda quelle più strumentali e sperimentali, come la sinistra "Sense of Doubt" e la delicata "Moss Garden", per concludersi infine con i richiami mediorientali di "The Secret Life of Arabia".
Nel 1977 l'album raggiunge la terza posizione nel Regno Unito e, sebbene negli Stati Uniti si fermi solo alla trentacinquesima posizione, in Europa riscuote un notevole successo, grazie soprattutto alla title-track, di cui vengono pubblicate una versione in francese e una in tedesco.
Non possiamo quindi che concludere quest'ultimo appuntamento su Bowie con la meravigliosa "Heroes", dove la voce del Duca Bianco emerge al massimo della sua espressività e intensità emotiva.