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Eurovision a Torino, maggio 2022.
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La nostra scuola negli anni si è specializzata nella formazione internazionale certificata e abbiamo sempre cercato di rapportare i nostri studenti al mondo professionale reale e con una visione globale.
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Già la vittoria dei Maneskin (e non vogliamo entrare nella diatriba se siano o non siano bravi oppure se piacciano o non piacciano) aveva dato dei segnali interessanti verso un nuovo interesse nei confronti della musica "suonata", dopo un periodo in cui la tecnologia e l'elettronica aveva preso il sopravvento, sostituendo quasi l'autore in carne ed ossa nella realizzazione delle sezioni musicali suonate.
Lo avevamo notato nelle sale prova, così come nelle richieste di informazioni riguardo i corsi. Anche negli aspiranti allievi più giovani.
Pensiamo che questo evento - l'Eurovision, per quanto ci sia chi lo critica per l'aspetto anche molto "scenico" quasi a discapito della musica, possa essere un interessante stimolo a capire che l'industria musicale, in un modo o nell'altro, genera movimento. In tutti i sensi.
E sicuramente anche dal punto di vista economico le implicazioni sono importanti. Per chi non è del settore, basta leggere l'articolo del Corriere (link in basso). Molto spesso ci si dimentica tutto l'indotto che la musica stessa genera.
E, infine, per noi della Perform School of music, dobbiamo dire che capita in un momento importante del nostro percorso.
In un anno in cui abbiamo una nuova grande sede, allievi che oramai arrivano da diverse regioni, un progetto internazionale pluriennale che verrà finalmente rivelato e la possibilità di accompagnare i nostri allievi con una didattica che parte dai bambini e arriva fino alle lauree internazionali degree e bachelor.
Sappiamo che si arriva da uno dei momenti più incerti dell'ultimo secolo forse ma, come dire, magari si può cercare di avere un po' di fiducia e cercare di guardare avanti con un po' più di positività . Cercando magari di cambiare una situazione statica e negativa, anche grazie alla musica.
D'altra parte i momenti più cupi di ogni periodo storico hanno permesso alla musica e alle arti di esprimersi al meglio, con opere che hanno segnato i tempi successivi.
Pensiamo solo al decennio 1964/1974 per esempio, restando nell'ambito musicale.
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Utopia? Forse. Ma noi proviamo a fare il nostro.
Leggi l'articolo del Corriere per approfondire alcuni dati sull'evento e le sue implicazioni (clicca qui)